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Tremezzina segreta: borghi, ville e proprietà nascoste da scoprire

C’è una Tremezzina che conoscono tutti: quella che compare nelle guide turistiche, nei post su Instagram, nei racconti di chi ha visitato il Lago di Como per un weekend. È fatta di scorci celebri — Villa Carlotta, la passeggiata degli innamorati a Lenno, la silhouette elegante di Villa del Balbianello che si staglia sull’acqua. Ed è bellissima, senza dubbio. Ma c’è un’altra Tremezzina che non si mostra facilmente. Una Tremezzina più discreta, fatta di sentieri nascosti, giardini segreti, architetture antiche che non vogliono essere notate, ma scoperte.

Questa è la Tremezzina che attira chi cerca una casa fuori dal comune. Non un semplice immobile con vista lago, ma una proprietà che racconti una storia, che si inserisca con naturalezza nel paesaggio e nella memoria del luogo. Una casa che non sembri nuova, ma giusta.

Per entrare in questa Tremezzina bisogna salire di qualche gradino, staccarsi dalle strade principali, dimenticare per un momento l’auto. Il primo passo spesso inizia con un sentiero in pietra che costeggia un muro a secco, o con un vicolo tra due case che porta in un cortile nascosto, dove il silenzio ha un suono diverso. È in questi spazi che si trovano le proprietà più affascinanti e meno visibili della zona. Non sono sempre in vendita, e quando lo sono raramente compaiono sui portali immobiliari.

Prendiamo Bonzanigo, una frazione minuscola di Mezzegra, costruita in pietra viva e circondata da olivi. Qui il tempo si è fermato. Le case conservano le proporzioni sobrie della tradizione contadina, ma alcune custodiscono interni eleganti, corti private, logge coperte da glicini. Dall’alto si vede tutto il centro lago: Bellagio, la Grigna, la linea d’acqua che curva verso Lezzeno. A pochi passi, una villa nascosta tra gli alberi si affaccia in silenzio sul paesaggio. È stata costruita nel primo dopoguerra da una famiglia milanese, oggi è ancora di proprietà privata, ma si dice che potrebbe essere ceduta. Se ne parla solo tra chi conosce bene la zona. Non c’è nessun annuncio.

Più in alto, verso Rogaro, la prospettiva cambia. L’aria è più fresca, i suoni più rari. Le case qui sono sparse, circondate da prati e boschi. Alcune sono ex residenze estive del primo Novecento, con giardini da riscoprire, serre dimenticate, porticati affacciati sul tramonto. I tramonti da Rogaro sono famosi tra chi conosce il lago: la luce scende dietro le montagne della sponda occidentale e colora l’acqua di arancio e rame. Qui si trovano anche rustici da recuperare, con grandi potenzialità per chi ha visione e rispetto per il contesto.

A Lenno, invece, la bellezza è più nascosta tra le sue frazioni alte: Casate, Masnate, Volesio. Si cammina tra vicoli in ciottolato, scalinate antiche, piccole piazze che sembrano teatri. Molte case sono di origine patrizia, risalenti al Settecento o all’inizio dell’Ottocento, con portali scolpiti, soffitti a cassettoni, loggiati che guardano verso il lago. Alcune sono già restaurate con grande cura, altre aspettano ancora chi sappia leggerne il potenziale. Anche in questo caso, spesso non esistono annunci. Sono trattative riservate, che richiedono tempo, discrezione e relazioni.

Uno degli aspetti più affascinanti della Tremezzina segreta è proprio questo: non si tratta solo di acquistare una casa, ma di entrare in un piccolo mondo. Ogni proprietà ha un’identità forte, un legame profondo con il suo borgo, con il paesaggio che la circonda, con le persone che l’hanno abitata. Spesso chi vende non lo fa per necessità, ma per passaggio generazionale o per desiderio di lasciare la propria casa nelle mani giuste.

Per chi cerca un investimento, queste zone rappresentano una nicchia preziosa. I valori immobiliari qui sono più stabili, meno esposti alle fluttuazioni del mercato. E allo stesso tempo offrono un’esperienza abitativa autentica: il lago è vicino, i servizi essenziali ci sono, ma la qualità della vita è più alta, più silenziosa, più vera.

Comprare casa nella Tremezzina segreta non è per tutti. Serve pazienza, sensibilità, la capacità di vedere oltre l’evidente. Ma per chi è disposto a cercare davvero, le ricompense sono immense: un giardino con vista sulle montagne, una sala con camino antico, un portico da cui ascoltare il lago di notte. E sopra tutto, il senso di far parte di un luogo che ha una sua anima, una sua voce, che non ha bisogno di essere gridata per farsi sentire.

A volte, accompagnando un cliente in visita, ci fermiamo per qualche istante a guardare un dettaglio: una finestra ad arco, una pianta che cresce tra le pietre, il rumore dei passi su un selciato centenario. Sono piccoli segnali che indicano che si è nel posto giusto. Il resto lo fa il tempo. E una buona guida.